In un post di febbraio mi sono chiesto quale fosse la fase più critica, delicata e importante per un e-commerce del vino. Avevo dato una risposta parziale, focalizzando la mia attenzione su una tipologia ben specifica di acquirente online, il tizio che non sa quello che vuole. Qui il link al primo post sulla parte più importante di un e-commerce del vino.
Riprendo ora il discorso partendo dall’esperienza dal tizio che sa già quello che vuole, per capire insieme cosa è più importante per lui nel corso di un acquisto online, cosa può fare, quindi, la differenza.
Il tizio che sa quello che vuole
Ce ne sono sempre di più, non so se fortunatamente o meno. Chiamateli appassionati, enostrippati, enofighetti, enoqualcosa, non ha alcuna importanza. L’unica cosa davvero importante è che
sanno ciò che vogliono, hanno le idee chiare, non desiderano altro che chiudere il loro ordine, pagare e ricevere il vino nel minor tempo possibile, godendo della migliore esperienza d’acquisto possibile.
Questi tizi qui non sono tizi facili
Come tutti quelli che sanno ciò che vogliono, soddisfarli a pieno non è cosa facile, e non lo è soprattutto perché la loro priorità non è la ricerca, la scoperta o l’approfondimento, ma avere il vino che desiderano bene sulla loro tavola nel più breve tempo possibile.
Immaginiamo il nostro eroe su un qualsiasi e-commerce e iniziamo ad osservarlo con attenzione nell’atto di riempire il suo carrello. Ha infatti già superato la fase di selezione dei vini. Motore di ricerca, categorizzazioni, suggerimenti, chat, appartengono ormai al suo passato. Lui è pronto per l’acquisto.
Come quando vai al centro commerciale a comprare le mutande
Hai presente quando devi comprare le calze o le mutande e vuoi solo che la cosa si concluda nel più breve tempo possibile?
Sei finalizzato e hai probabilmente altro da fare. Parcheggi, entri nel centro commerciale e ti dirigi a passo sostenuto verso il negozio che sai esattamente dove si trova.
Non vuoi essere fermato, distratto, ostacolato in alcun modo.
Entri, saluti cordialmente quanto basta, ordini, paghi, esci… finalmente respiri.
Ovviamente l’esperienza di acquisto di vino online non è nulla di tanto drammatico. Un elemento di somiglianza tra le due esperienze però esiste. Si tratta del fattore tempo, della velocità, o forze è meglio dire, agilità, con la quale si compiono i vari passaggi che portano alla chiusura dell’ordine.
Velocità, agilità e liste
Se il tizio si ferma o esita tu, proprietario dell’e-commerce, sei perduto.
Nessuno vuole aspettare interminabili secondi per identificare il vino che sa di volere e aggiungerlo al carrello. Nessuno vuole dover fissare il monitor per capire se il lancio di una ricerca o l’aggiunta di un vino al carrello è andata a buon fine.
Ogni volta che un utente assetato aspetta troppo, un e-commerce del vino muove.
Ecco che diventa fondamentale la velocità del sito, la leggerezza della piattaforma scelta (WordPress, Joomla, Drupal, Prestashop, Magento), le condizione del server sul quale l’e-commerce è ospitato. Tutti fattori che concorrono a decretare la qualità dell’esperienza utente in termini di velocità di caricamento e di esecuzione delle informazioni e delle funzionalità.
Il carrello si deve riempire a tempo di click, e sempre rapidamente devo poter riprendere la ricerca degli altri vini che desidero aggiungere. In questa fase, le Liste di Preferiti possono rivelarsi strumenti davvero utili.
Avere delle liste di preferenze o anche solo un unico calderone nel quale organizzare i vini preferiti, aiuta di molto il tizio che sa già quello che vuole nel suo percorso. Non dovrà infatti far altro che aggiungere i vini alla lista o ai preferiti man mano che naviga l’e-commerce ed effettua le sue ricerche, per poi accedere alla sezione dei preferiti ogni volta che lo desidera e comporre il suo carrello come meglio crede.
Nessun dubbio logistico / amministrativo
I passaggi classici di un carrello di un qualsiasi e-commerce sono più o meno questi:
- carrello
- dati utente per fatturazione e spedizioni
- modalità di spedizione
- modalità di pagamento
- riepilogo ordine
- conferma ordine
- grazie e alla prossima
Il tizio che sa già quello che vuole non deve perdere tempo a soffermarsi su ogni singolo passaggio. Le informazioni di cui necessita devono essere sempre presenti in ogni pagina, ben visibili e raggiungibili.
La tua esperienza deve essere fluida, ben oliata, quasi inconscia.
Deve conoscere le soglie per le spese di spedizione, sapere quali possibilità di pagamento o consegna ha a disposizione. Deve poter approfondire la politica dei resi, i tempi di consegna, le modalità di contatto in caso di necessità.
Se poi sei interessato a comprendere e approfondire l’esperienza d’acquisto del tuo visitatore, per intervenire in ottica migliorativa, ricordati dell’importanza del monitoraggio delle conversioni.
Semplicità nella gestione degli indirizzi
Questo è un punto cruciale che ho avuto il dispiacere di provare sulla mia pelle più di una volta. Mi è capitato spesso di incontrare più di una criticità nella gestione degli indirizzi di spedizione, la peggiore delle quali ha causato consegne ai recapiti sbagliati. Ma voglio essere positivo, e invece di elencare le pecche incontrate preferisco indicare ciò che un buon e-commerce dovrebbe prevedere:
- possibilità di gestire separatamente indirizzo di fatturazione e di spedizione
- possibilità di aggiungere al proprio profilo più di un indirizzo di spedizione così da scegliere quello desiderato ogni volta che si compila un ordine
- possibilità di modificare in qualsiasi momento i propri indirizzi
Mi raccomando la disponibilità
La disponibilità a magazzino diventa un altro requisito imprescindibile per un e-commerce del vino.
Non esiste nulla di più sgradevole che inserire un vino in carrello e scoprire poi che non è più disponibile o non ci sono più bottiglie dell’annata che avevi scelto. Magari scoprirlo una volta chiuso e pagato l’ordine, da una email del servizio clienti dell’e-commerce che, per quanto cordiale possa essere, crea nel tizio che sapeva esattamente ciò che voleva un senso di smarrimento misto a irritazione.
Un vino non è “quel tipo di vino” ma “quel preciso e unico vino”.
Se scelgo una bottiglia di Barolo del 2009 della cantina Pinco Pallo, voglio una bottiglia di Barolo del 2009 di quella cantina, non voglio la nuova annata, non voglio un’annata diversa, non voglio il Barolo di un’altra azienda.
Se non hai ancora considerato lo Smartphone hai un problema serio
Eccoci a un punto che dovrebbe ormai essere scontato così come è scontato che prima si stappa e poi si beve.
Il tizio che sa già quello che vuole probabilmente non ha tempo da perdere, e questo lo abbiamo ampiamente compreso. Magari gradisce pure effettuare un ordine mentre è in sala d’attesa dal dentista, o a casa comodamente sdraiato sul divano, con il PC su quel mobiletto così lontano, mentre il suo cellulare è già lì, nella sua mano.
Il tizio deve poter fare tutto quello che ci siamo raccontati in questo post anche dal suo smartphone, e se non volete pensare a realizzare una app, che certamente è una possibilità riservata a e-commerce di grandi dimensioni, vi basta che il vostro sito di commercio elettronico vinicolo sia ben progettato lato responsive.
Mi sembra tutto
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