In più di una occasione ho parlato dell’importanza dei contenuti video per un’azienda vinicola. In un post di giugno 2016 ho proposto alcuni spunti di riflessione sui video corporate, mentre a dicembre ho espressamente sostenuto la necessità di produrre video nel corso del 2017.
Statistiche e proiezioni ci dicono che
Entro il 2019 l’80% del traffico internet sarà rappresentato da contenuti video
Gli utenti Facebook guardano 8 miliardi di video ogni giorno
I video Live in Facebook sono visti per un tempo 3 volte superiore rispetto ai video tradizionali
300 ore di video vengono caricati su Youtube ogni minuto
4 milioni di video sono visti ogni giorno su Youtube
Oltre il 51% di tutti i video sono fruiti da mobile
Che te lo dico a fare, questi numeri sono in costante aumento e potrei sfornare statistiche per ore.
Devo ammettere che c’è una certa frenesia intorno al tema, e direi anche una buona dose di ansia ingiustificata, come se un mondo stesse per finire, sostituito presto da qualcosa di nuovo. E solo chi sarà pronto al cambiamento potrà salvarsi.
Ovviamente non accadrà nulla di tanto drammatico. Certo è cosa buona e giusta considerare la produzione di video all’interno della propria strategia digitale di oggi e di domani. Avendo sempre ben presente che un prodotto come il vino è decisamente fotogenico. Ma sto divagando…
Il video in sé vale zero
Lo so che questa informazione può turbarti ma ricordati di Edward.
Nel film di Tim Burton del 1990, il personaggio interpretato da Johnny Depp è molto bravo a scolpire le piante del giardino della dimora che lo vede prigioniero da molti anni. All’interno di quelle mura, nascoste agli occhi del mondo, Edward crea dei capolavori che nessuno può vedere. Tutto il resto è cinema e non ci interessa. Se non avete ancora visto Edward mani di forbice fatelo presto perché comincia ora ad accusare il peso degli anni.
Un contenuto video oggi, lo abbiamo visto a inizio post, rappresenta davvero una goccia in un oceano in continua espansione.
La possibilità di emergere “naturalmente” è davvero minima e ci troviamo così a veder proliferare canali Youtube con video, anche di qualità, che contano in totale poche decine di visualizzazioni. O se ne conosce l’esistenza perché si segue il brand, per passaparola o per puro caso, o è praticamente impossibile scoprirli.
W la nicchia!
Ma non ti preoccupare troppo, la verità è che non serve fare numeri da capogiro in ordine di visualizzazioni su un singolo video. Non è mai servito a molto se non si costruisce un legame con il proprio pubblico, fatto di coinvolgimento e partecipazione reali.
L’unica cosa che conta davvero è attirare l’attenzione del target che ti interessa, solo di quello, nulla di più.
La nicchia ci aiuta dunque a comprendere che non è necessario per te raggiungere 100.000 utenti, mentre è tuo dovere costruire un legame con i tuoi 100 clienti o potenziali clienti, quelli che rappresentano la tua community e che possono agire naturalmente in veste di evangelisti del tuo brand, condividendo e consigliando i tuoi contenuti video.
Per una promozione consapevole
Ecco che il panorama è ora più chiaro.
Sappiamo che non ti serve un budget stellare per promuovere i tuoi video in Facebook o su Youtube, come sappiamo che non puoi permetterti di non investire due euro per raggiungere almeno il tuo target ideale.
La promozione ragionata, pianificata, consapevole per i contenuti video diventa fondamentale. Di contro avrai dei video ben fatti e densi di contenuto che nessuno vedrà mai se non, forse, le persone che già ti conoscono.
L’ideazione e realizzazione di un video non può prescindere da un parte di spinta che deve essere giustamente considerata all’interno del budget totale dell’attività.
Paradossalmente, potresti immaginare di risparmiare sulla realizzazione o sul numero di video, per garantirti il budget necessario alle indispensabili campagne Facebook e Google Adwords per Youtube.
Le eccezioni lo sappiamo cosa fanno…
Ovviamente esistono casi di viralità naturale generata da video con contenuti talmente emozionanti, divertenti, coinvolgenti, da far nascere nei primi utenti che li vedono un desiderio così forte di condivisione da innescare un effetto a catena. Seth Godin chiama “sarnutitori” questi primi diffusori del virus, un gruppo anche piccolo di persone in grado di fare la differenza, decretando il successo di un prodotto, servizio o contenuto in rete.
Ma far affidamento su un naturale e dirompente effetto virale è come vivere una vita sperando di trovare il gratta e vinci miliardario. Non si tratta di una buona strategia.
Quello che puoi fare quando approcci una strategia di produzione contenuti video per la tua azienda vinicola, è dunque concentrarti su questi punti fondamentali:
- avere qualcosa da raccontare
- raccontarlo in modo che possa essere utile / interessante / coinvolgente per il tuo target
- raccontarlo in modo originale
- scegliere le piattaforme primarie per la diffusione dei tuoi video
- farti consigliare da professionisti per sapere quanto budget destinare alla promozione dei video in rete
A seguire un video certamente ben fatto, ben progettato, girato e post prodotto con cura. Un video caricato a fine gennaio che conta 19 visualizzazioni su YouTube al 2 marzo 2017 (di cui 3 sono mie). Ci si domanda che beneficio possa averne tratto l’azienda agricola Loschi Enrico.
E tu? Hai verificato quante persone hanno visto sino ad ora i video che hai faticato tanto a realizzare?
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com