Volevo fare un post breve, ma è venuto fuori questo. Buona lettura ai curiosi e ai coraggiosi.
1 Verrà utilizzato un cms open source o proprietario?
Il CMS, Content Management System, è il software che ti permette di gestire e amministrare i contenuti del tuo sito web (pagine statiche, post, immagini, schede prodotto, etc). I più diffusi CMS Open Source sono WordPress, Joomla, Drupal e Magento o Prestashop per gli e-commerce.
So che può sembrare arabo ai non addetti ai lavori, ma questa è una domanda fondamentale. Devi sapere se il tuo nuovo sito si appoggerà su un motore di gestione dei contenuti non protetto da copyright (con codice liberamente modificabile perché reso pubblico), oppure se verrà sviluppato su una piattaforma di proprietà dell’agenzia web alla quale deciderai di affidare l’incarico.
L’enorme differenza tra questi due approcci incide in parte nello sviluppo progettuale, in parte in quello che potrai fare un domani con il tuo sito web.
Un CMS proprietario, almeno sulla carta, ti permette una maggiore flessibilità nello sviluppo delle funzionalità e nella personalizzazione dell’esperienza utente. Tradotto in parole povere: hai bisogno di modificare un comportamento, di aggiungere un modulo per le visite in cantina o per l’e-commerce, chiedi all’agenzia web che ha sviluppato il codice sorgente del CMS di farti un preventivo per l’implementazione, decidendo insieme il dettaglio delle funzionalità che vorresti.
Dall’altro lato devi però essere cosciente che la proprietà del software resta dell’agenzia e un domani, quando vorrai cambiare fornitore, non ti verrà rilasciato il CMS di gestione, ma presumibilmente solo l’export dei contenuti (testi, immagini, prodotti, etc). Contenuti che dovrei riorganizzare e dotare di un nuovo motore.
Un CMS Open Source è invece solitamente gestito da una community di sviluppatori, è gratuito, aggiornabile nel tempo e offre soluzioni pacchettizzate predefinite. Per fare un esempio il plugin e-commerce di WordPress possiede le sue logiche, e se si desidera sviluppare delle verticalizzazioni (fargli fare altro da quello che già fa di suo), sarà necessario appoggiarsi a sviluppatori competenti, rientrando nella logica richiesta, preventivo, approvazione, implementazione, test e messa online.
Un domani però, quando cambierai fornitore web, ti porterai con te il CMS, abbattendo in questo modo i costi di migrazione (ovviamente se manterrai lo stesso CMS, se non passerai dunque da WordPress a Joomla).
Dal mio punto di vista, oggi, un CMS proprietario non ha più senso, se non in casi estremi e isolati caratterizzati da esigenze molto particolari. Per tutto il resto ci sono WordPress, Joomla, Drupal,… Devi solo, per modo di dire, scegliere lo strumento più idoneo alle tue esigenze.
2 In caso di chiusura del rapporto cosa avrò in mano?
Questa domanda è figlia della precedente ma, data la sua importanza, necessita di un punto dedicato. Ti invito, prima di procedere in qualsiasi direzione tu desideri, a leggere bene i termini del contratto che andrai a valutare.
Devi sapere esattamente cosa stai comprando e cosa ti resterà un domani.
Informati bene su quali sorgenti ti verranno rilasciati in caso di scioglimento del contratto, quali sono i confini delle eventuali licenze d’uso, quali i costi di migrazione. Sempre nella piena consapevolezza che
i contenuti sono di tua proprietà e il CMS, se Open Source, appartiene al mondo e quindi anche a te.
3 La struttura del sito verrà mantenuta identica all’attuale?
Per struttura del sito intendo quella che tecnicamente viene chiamata alberatura, ovvero il numero, la tipologia e l’organizzazione dei contenuti delle tue pagine web.
Devi in pratica capire se manterrai le attuali voci del menu principale, le pagine che compongono oggi il tuo sito e le connessioni che esistono tra i contenuti o se la struttura del nuovo sito subirà delle variazioni rispetto all’attuale. Se vi saranno quindi nuove pagine o sezioni, nuove logiche di navigazione e quindi nuovi collegamenti, modifiche alle vecchie pagine, etc.
Questo punto è fondamentale per quella che sarà da un lato l’esperienza utente e dall’altro la presenza del tuo sito negli indici dei motori di ricerca.
Ci tengo a precisare che non sto dicendo che il nuovo sito dovrà necessariamente mantenere la stessa identica struttura dell’attuale. Se si cambia lo si fa per rinnovare e migliorare.
Dico solo che, ove possibile, è preferibile valutare una struttura coerente con l’attuale. Per tutto ciò che cambia serve invece essere preparati al cambiamento, e così arriviamo alla prossima domanda che dovrai fare.
4 Le url subiranno delle modifiche?
Le tue url attuali rappresentano per i navigatori le vie di accesso ai contenuti del tuo sito web. Se queste cambiano nella loro struttura, le persone non potranno più accedere da quelle che conoscevano prima ma dovranno utilizzare le nuove vie d’accesso.
Per fare un esempio, se la pagina contatti cambia da www.tuositoweb.it/contatti a www.tuositoweb.it/contattaci, è ovvio che la prima url non esisterà più perché verrà sostituita da quella nuova.
La principale conseguenza di un cambiamento delle URL ricade innanzitutto sul motore di ricerca (leggi Google) e, di concerto, sugli utenti che lo utilizzano per raggiungere le tue pagine.
Nel tempo Google ha infatti censito le pagine del tuo sito e le ha inserite nei propri indici, così che una persona che effettua una ricerca, e sceglie la tua risorsa tra quelle che Google ritiene maggiormente pertinenti, viene correttamente indirizzata alla corrispondente pagina del tuo sito.
Se pertanto Google ha inserito nel tempo la pagina www.tuositoweb.it/contatti nei propri indici e questa cambia in www.tuositoweb.it/contattaci, affinché il cambiamento non porti l’utente ad atterrare su una pagina inesistente, sono necessari alcuni accorgimenti tecnici per segnalare a Google che la vecchia pagina /contatti ora si trova all’indirizzo /contattaci, e che quindi gli utenti devono essere automaticamente indirizzati sulla nuova risorsa.
Per fare tutto questo serve lavorare correttamente sui redirect, privilegiando i 301 per reindirizzare le vecchie url alle nuove (ove vi sia corrispondenza) o scegliendo i 404 (con pagina custom) in caso di url non più esistenti.
E non allarmarti per il tecnichese. Riporta queste informazioni alla tua agenzia e specifica bene che l’esigenza è che i navigatori non incontrino pagine non più esistenti o link “rotti”. La loro esperienza non deve subire traumi nel passaggio dal vecchio al nuovo sito.
5 Quali strumenti di monitoraggio e ottimizzazione SEO avrò compresi nel progetto?
Riporto da Wikipedia.
Con il termine ottimizzazione per i motori di ricerca (in lingua inglese Search Engine Optimization, in acronimo SEO) si intendono, nel linguaggio di internet, tutte quelle attività volte a migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca (quali ad es. Google, Yahoo!, ecc.) al fine di migliorare (o mantenere) il posizionamento nelle pagine di risposta alle interrogazioni degli utenti del web. – fonte Wikipedia
Si tratta di una domanda che non considerano in molti ma che ritengo di fondamentale importanza data la centralità del tema oggi.
Avere un sito per non ottimizzarlo e non monitorarne le performance nel tempo, può rivelarsi un’operazione totalmente sterile e incapace, per definizione, di portare risultati misurabili.
A un livello base di ottimizzazione e monitoraggio degli accessi, senza entrare nel merito di progetti SEO più strutturati, esistono degli interventi e accorgimenti che non necessitano di grandi sforzi. Si tratta di:
- installare il codice di Google Analytics
- attivare Google Search Console
- costruire e inviare la sitemap del sito (sitemap.xml)
- ottimizzare del file robots.txt
Anche in questo caso chiedi gentilmente alla tua agenzia web se può attivare questi strumenti e intervenire in questi ambiti. Se queste attività hanno un costo, sappi che non può essere troppo elevato. Considerando siti web dalle poche decine di pagine direi che una mezza giornata di lavoro è più che sufficiente per fare tutto quanto ho appena elencato.
6 La grafica sarà personalizzata o verrà scelto un template preimpostato?
Questo punto si ricollega parzialmente al primo. Devi infatti sapere che la maggior parte dei CMS Open Source dispone di un catalogo più o meno ampio di temi grafici predefiniti, che puoi scegliere, acquistare e implementare per il tuo sito web. I costi sono davvero contenuti e si assestano su una media di circa 50,00 euro a tema una tantum.
Con un simile investimento abbatti i costi di progettazione e sviluppo di una grafica personalizzata ma ti doti di un approccio estetico che potrebbero avere identico altre aziende vinicole che hanno acquistato il medesimo tema. Dico potrebbero perché, scelto il tema, un buon sviluppatore potrebbe intervenire per apportarvi un livello minimo ma sufficiente di personalizzazione nei colori, negli stili, nei font, così da renderlo “meno riconoscibile” e più originale.
Dall’altra parte hai ovviamente i pro e i contro (solo economici in questo caso) di una progettazione e implementazione grafica personalizzata, in grado di rendere il tuo sito unico e che, per questo motivo, ha un suo costo da valutare.
7 Il nuovo sito sarà ottimizzato per dispositivi mobili (smartphone e tablet)?
Ecco infine uno dei punti cruciali. Un aspetto che dovrebbe essere ormai dato per scontato e assodato ma che ancor oggi spesso non lo è. Il tuo nuovo sito deve essere perfettamente fruibile e navigabile da Smartphone, anzi, prima da Smartphone che da qualsiasi altro device. Ormai le ricerche da mobile hanno superato quelle da desktop e battaglia di gioca sul campo dell’esperienza utente, della velocità di caricamento delle pagine, del responsive.
Non hai dunque scelta, pensa allo smartphone dei tuoi clienti prima di ogni altra cosa.
E se hai altre domande che vorresti porre all’agenzia che segue il tuo sito web, scrivimele nei commenti.
E se nutri dubbi più profondi sull’utilità di un sito web per la tua azienda vinicola, allora leggi il mio post che ti spiega a cosa serve realmente il tuo sito web.
Fonte dell’immagine: template Momamia per WordPress del costo di 59 dollari
Questo post contiene alcune informazioni che spero possano esserti d’aiuto concreto. Se vorrai condividerlo ne sarò felice.
Nel caso in cui necessitassi di ulteriori approfondimenti o desiderassi contattarmi per una consulenza, puoi farlo tramite la chat Messenger o scrivendo a andreamarc79@gmail.com